I vantaggi della tecnologia per la salute della popolazione delle Aree Interne

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In questo periodo di minaccia della pandemia di Coronavirus, emerge, da più parti, l’esigenza di riflettere sui vantaggi di un buon uso della tecnologia per la salute, in particolare per le aree disagiate e lontane dai centri urbani.

  • Le linee guida indirizzate ai MMG/PLS rispetto al comportamento da tenere nei confronti dei loro assistiti per quanto riguarda l’epidemia di Coronavirus contengono (per la prima volta nella storia della Sanità italiana) un esplicito riferimento all’opportunità di effettuare visite “virtuali” attraverso il telefono, con l’obiettivo di ridurre all’essenziale il ricorso all’ambulatorio e i conseguenti rischi di contagio.
  • In questi giorni tutto ciò che inizia con “tele” sta acquistando una nuova dignità, a partire dal telelavoro. Il “telequalcosa” diventa popolare e viene accettato in una situazione critica.
  • Le raccomandazioni dell’Ordine dei Medici della Provincia di Chieti affermano, per la prima volta: “Ricordati che la visita non ti farà guarire e che il tuo medico e la guardia medica sono in grado di guidarti telefonicamente“.

Queste modalità di interazione con i professionisti della salute, possono essere adottati in tempi normali? Per affrontare la pandemia mondiale della fragilità? Per accompagnare la salute della popolazione della Aree Interne? Qual’è il motivo dell’attenzione dell’Istituto Superiore di Sanità al progetto di cure domiciliari digitali nel Sangro-Aventino, dove viene utilizzato un sistema telematico che consente ai distretti sanitari di pianificare e armonizzare la presa in carico dei pazienti e, agli infermieri di fragilità, di acquisire e monitorare la salute delle persone fragili con l’ausilio di una App? (Notizia ANSA)

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A livello mondiale stiamo assistendo ad un aumento della popolazione anziana e delle patologie croniche che accompagnano questa età, con un incremento esponenziale della fragilità della popolazione. La speranza di vita in Italia è aumentata di 10 anni negli ultimi 40 anni ed ha raggiunto gli 80 anni per gli uomini e 85 anni per le donne. La speranza di vita in buona salute, tuttavia, è di soli 72 anni per gli uomini e 74 anni per le donne (stime OMS).

Parallelamente sta emergendo la TeleSalute come componente fondamentale della soluzione della epidemia di fragilità per cambiare l’attuale paradigma dell’assistenza e consentire un migliore accesso e migliori risultati sulla salute in modi economicamente convenienti.Hospital3

Si prospetta che la TeleSalute aumenti l’accesso all’assistenza sanitaria:

  • I pazienti possono ottenere più facilmente servizi clinici in remoto.
  • Gli ospedali possono fornire servizi di emergenza e di terapia intensiva in remoto.
  • La Telesalute migliora i risultati sulla salute.
  • I pazienti in terapia intensiva con TeleSalute hanno ridotto in modo sostanziale i tassi di mortalità, le complicanze e le degenze in ospedale.

Altan7Il Piano Strategico Salute 2018-2020 dell’Area Interna Basso Sangro Trigno prevede l’implementazione della Telesalute, integrata nella assistenza territoriale delle Aree Interne, tutt’ora in corso di sperimentazione, al fine di migliorarne l’organizzazione, tarare il livello di massimizzazione del beneficio e valutarne l’impatto in termini di gradimento e sulla salute. La Telesalute riguarda i sistemi e i servizi che collegano i pazienti, in particolar modo quelli con malattie croniche, con i medici per assistere nella diagnosi, monitoraggio, gestione, responsabilizzazione degli stessi. Permette a un medico (spesso un medico di medicina generale in collaborazione con uno specialista) di interpretare a distanza i dati necessari al monitoraggio di una o più malattie, e alla presa in carico infermieristica del paziente stesso. La Telesalute prevede un ruolo attivo dell’infermiere (presa in carico del paziente) e un ruolo attivo del paziente (autocura).

Immagine1Essa include il Telemonitoraggio, cioè il controllo in remoto dei parametri vitali (a casa, in farmacia, in ambulatorio infermieristico o medico) e una postazione remota di monitoraggio dotato di un Centro di Ascolto, sia per l’interpretazione dei dati, ma anche per supportare i programmi di gestione della terapia, per migliorare la informazione e formazione del paziente, supportare le pratiche di corretta autocura e l’aderenza corretta alle prescrizioni mediche.Immagine2

Consentire ciò necessita della creazione di un Registro Epidemiologico della Fragilità Assistenziale (REFA), in grado di tracciare e momorizzare gli interventi da programmare e già realizzati per le persone fragili, gestito e manutenuto dalla Centrale Operativa Cure Transazionali (COCT).
Il Registro Epidemiologico della Fragilità è lo strumento finalizzato a fornire ai MMG, agli infermieri e agli operatori sociali, informazioni predittive sul rischio di fragilità di ciascun individuo [1] per la valutazione e il monitoraggio dei diversi dati clinici, assistenziali, sociali e di autonomia dei pazienti trattati. Un unico indice di fragilità, in grado di rappresentare i fattori che hanno portato alla caratterizzazione di “soggetto fragile”, al fine di agevolare la presa in carico proattiva, non solo nei suoi aspetti clinici e assistenziali, ma anche programmatori e di valutazione. In base alla stratificazione del rischio di fragilità, è possibile orientare e guidare l’erogazione degli interventi di TeleSalute per il grado di fragilità opportunamente valutato dagli infermieri di famiglia e comunità insieme alla persona fragile.Immagine2

[1]   Modello predittivo multivariato: Falasca P, Berardo A, Di Tommaso F, Development and validation of predictive MoSaiCo (Modello Statistico Combinato) on emergency admissions: can it also identify patients at high risk of frailty? Ann Ist Super Sanità 2011 | Vol. 47, No. 2: 220-228Folon (15)

Infine bisogna considerare l’impatto che ha la tecnologia digitale nella cultura media degli italiani.

Una recente indagine di Reale Mutua indica che la maggior parte degli italiani (66%) si rivolge al web per cercare informazioni e consigli di autodiagnosi e per capire come affrontare una certa patologia; seguono, poi, coloro che cercano indicazioni sul utilizzo dei farmaci (41%), così come sulle misure da adottare per prevenire l’insorgere di determinate problematiche (28%) o per informarsi sul utilizzo degli integratori alimentari nella propria dieta (24%). Un italiano su cinque è pronto ad affermare che, in futuro, blog, forum e siti internet, spesso a cura di professionisti, potranno addirittura sostituire in buona parte la figura del medico tradizionale.

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Una ricerca Censis-Agenas del 2016 informa sulla rilevanza di internet nel campo della salute.Il 32,3% dei partecipanti all’indagine dichiara infatti di far uso di internet abitualmente per questioni relative alla salute, come cercare informazioni su malattie o prenotare visite. Si ricorre al web soprattutto per la ricerca di informazioni su specifiche patologie, terapie, vaccinazioni (73,5%).Un’ampia parte degli utilizzatori di internet per la salute indica di cercare informazioni su medici e strutture cui rivolgersi in caso di malattia (42,7%). Inoltre, il 25,3% dichiara di utilizzare internet per aspetti pratici, come prenotare visite, esami o comunicare con il proprio medico. Ancora sporadico è l’utilizzo di internet per acquistare farmaci (6,5%) e parlare con il proprio medico (5,6%).

Una indagine di Altro Consumo svela che l’82% degli intervistati non ha attivato il fascicolo sanitario elettronico. Mentre il 63% di chi lo ha attivato dichiara di essere molto preoccupato che gli hacker possano usare i dati messi online; il 40% che le compagnie assicurative possano usarli.

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Crediamo che sia necessaria una accurata analisi e discussione su come debbano essere impiegate le Apparecchiature di comunicazione e la creazione di una cultura condivisa per fruire vantaggiosamente di questa opportunità tecnologica.mA questo scopo lo scorso 21 gennaio abbiamo proposto alla Direzione della ASL 2 Lanciano-Vasto-Chieti, nell’ambito del finanziamento della Linea Progettuale 5: “La tecnologia sanitaria innovativa come strumento di integrazione ospedale territorio”, un progetto dal titolo:

Implementazione della cultura dell’utilizzo delle nuove tecnologie e programmi di tele-salute attivati a supporto dell’UCCP per potenziare il costo-beneficio della gestione integrata tra ospedale e territorio di alcune condizioni cliniche croniche, tra le quali le bronco pneumopatie croniche, diabete, scompenso cardiaco, demenza e frattura del collo del femore.