Centro diurno itinerante, con l’intervento di una equipe multi – professionale, socio-sanitaria, esperta di metodi educativi ispirati a Maria Montessori, adattati ai familiari e ai caregiver dei soggetti fragili con deterioramento cognitivo e disagio mentale, nell’Area Interna Basso Sangro Trigno.
A causa della stigmatizzazione e della discriminazione, le persone con disagio mentale e deterioramento cognitivo vedono violati i loro diritti umani e molte di loro vengono private dei loro diritti economici, sociali, e culturali – vittime di limitazioni nel diritto al lavoro, alla istruzione, alla procreazione ed alla possibilità di ottenere le migliori condizioni alla salute.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato, in un recente rapporto [1], che la depressione rappresenta il 4,3% del carico globale delle malattie ed è una delle principali cause di disabilità a livello mondiale (circa l’11% degli anni di vita vissuti con una disabilità), con differenze di genere (particolarmente nelle donne), regionali (più al Sud) e per età (maggiore nella fascia di età sopra i 75 anni). I divari sono significativi anche rispetto alle condizioni economiche (la prevalenza tra i soggetti adulti appartenenti ai due quinti di reddito più bassi mostrano prevalenze del disturbo quasi doppie rispetto ai coetanei appartenenti ai due quinti più alti).
[1] Mental Health Atlas 2017. Geneva: World Health Organization; 2018
Il giorno 13 Novembre 2019 alle ore 10:00 presso il Patto Territoriale Sangro Aventino a Santa Maria Imbaro, si terrà un seminario introduttivo di avvio del progetto: “Palestra della Mente Montessori”, con la presenza di Véronique Durand-Moleur, Direttrice della Società francese AG&D, struttura innovativa per l’accompagnamento delle persone anziane basato sulle attività e i principi scientifici sviluppati da Maria Montessori, e adattati alle persone con deterioramento cognitivo da Cameron Camp, neuropsicologo americano.
Il progetto della Asl2, fortemente centrato sulla persona e integrato tra ambito sociale e sanitario, è finalizzato a sostenere e assistere le famiglie in cui vivono persone con disturbi cognitivi o disagio mentale, in attuazione della Convenzione sociosanitaria tra ASL2 Abruzzo e Area Interna Basso Sangro Trigno, siglata il 7 febbraio 2019 [2].
Infatti gli obiettivi del Programma degli interventi dell’Accordo di Programma – “2.1 Laboratorio di presa in cura della fragilità” e 2.2 – Rete territoriale di servizi socio-sanitari assistenziali” – sono integrati tra loro, e prevedono la costituzione della Palestra della Mente (intervento socio-sanitario n.2) in correlazione con il programma formativo Montessori per la Fragilità (intervento sanitario n. 11).
[2] La Convenzione socio sanitaria è stata approvata dalla Asl2 Abruzzo con del. n.71/2019, insieme al Programma Strategico Salute 2018-2020, in attuazione della Strategia d’Area “Basso Sangro-Trigno” approvata nell’Accordo di Programma Quadro dalla Regione Abruzzo con DGR n. 408/2017.
Organizzazione della Palestra della Mente Montessori
La Palestra della Mente non è una struttura, ma una équipe multi professionale itinerante che propone e programma incontri di gruppo, nei luoghi di prossimità delle persone, precedentemente individuate, selezionate e osservate, che sono in trattamento per disturbi legati al deterioramento cognitivo o al disagio mentale e che vivano al proprio domicilio.
Le sedi distrettuali delle Aree interne del basso Sangro Trigno rappresentano i primi luoghi di questi incontri programmati (PTA di Casoli, Torricella Peligna, Lama dei Peligni, Villa Santa Maria e Palena). Le persone impossibilitate a raggiungere il luogo dell’incontro, saranno accompagnate con il mezzo di trasporto messi a disposizione dalle Aree Interne.
Il team è composto da medici psichiatri, geriatri o MMG, infermieri di famiglia e di Comunità, Assistenti sociali, psicologi, educatori.
Gli incontri verteranno sulla illustrazione e pratica di attività basate sul metodo Montessori, anche alla presenza di caregiver, che avranno la possibilità di riprodurle a domicilio dei soggetti coinvolti. La formazione in aula ha l’obiettivo di fornire il contesto culturale e metodologico dei principi dell’attività basata su Montessori. La formazione sul campo permetterà invece di praticare concretamente le modalità di educazione sanitaria e comportamentale, per lo svolgimento corretto delle attività, la creazione dei materiali occorrenti e la preparazione dell’ambiente adattato.
Le esperienze internazionali hanno ormai riconosciuto che è possibile prevenire e curare le condizioni di fragilità della memoria con l’adattamento del Metodo Montessori, sia alle persone istituzionalizzate che residenti al proprio domicilio, attraverso la formazione specifica degli operatori socio-sanitari che li assistono, sia dei loro familiari e caregiver. L’impatto della formazione basata sul metodo Montessori adattati a persone anziane con disabilità cognitive sono stati studiati in una serie di lavori scientifici, prodotte in tutto il mondo.
L’origine dell’adattamento dei concetti di Maria Montessori alle sono stati adattati dal prof. Cameron Camp e arricchiti con le conoscenze fornite dalle neuroscienze negli ultimi vent’anni, applicati in Canada, Stati Uniti, Australia e, in Europa (Francia, Spagna, Svizzera e Slovenia).
I lavori di Cameron Camp e dei suoi collaboratori hanno dimostrato che le attività adattate in base ai principi di questo approccio hanno permesso di aumentare significativamente l’impegno positivo di persone con demenza in queste attività ispirate a Montessori rispetto alle attività tradizionalmente usate con questa popolazione.
L’ambiente delle persone può essere ripensato in modo da supportarne i comportamenti e l’autonomia. Così, oltre i deficit e facendo affidamento sulle abilità conservate, le persone con disabilità cognitiva possono imparare a conoscere i gesti della vita di tutti i giorni, è allora che il nostro sguardo sulla disabilità cambia.
Effetti dei principi Montessori applicati alla fragilità di memoria documentate:
- riattivazione della capacità di mantenere le relazioni sociali;
- creare il desiderio di appartenere ad una comunità;
- partecipazione alle attività della vita quotidiana;
- rivalorizzazione e pacificazione delle famiglie;
- riappropriazione e umanizzazione dell’ambiente;
- cambio di prospettiva radicale sulla comprensione della malattia e della persona.
Maggiori dettagli si possono ottenere al seguente link.
A conclusione si riporta il dato Istat della mortalità per demenza nelle regioni italiane: l’Abruzzo risulta quinta dopo alcune regioni del nord.