La madre, sin dall’ascolto interiore del bambino durante la gravidanza, può essere aiutata verso un’apertura consapevole al comportamento relazionale attivo nei confronti del bambino. La conoscenza e l’uso attivo di strumenti educativi da parte della donna durante la gravidanza porta al suo empowerment, la mette in grado di collocarsi al centro e di favorire e conservare la sua salute e quella di suo figlio. Parafrasando la pediatra Emmi Pikler (1902-1984), possiamo affermare: “bambino sereno – mamma felice – professionista contenta.”
Video testimonianze delle Ostetriche di comunità
Laboratorio Didattico Montessori
Area Interna Basso Sangro Trigno
per l’Ostetrica di Comunità
La grandezza della personalità umana incomincia con la nascita dell’uomo. L’educazione dovrebbe cominciare dalla nascita.(Maria Montessori)
I giorni 13 marzo e 8 maggio 2019, presso il polo formativo del Patto Territoriale Sangro Aventino a Santa Maria Imbaro, si sono svolte due giornate conclusive del percorso Montessori per l’Ostetrica di Comunità nell’abito della Strategia dell’Area Interna Basso Sangro Trigno.
Il percorso, che ha avuto una durata complessiva di 20 mesi (da settembre 2017 a maggio 2019) è stato progettato da Integrazione Ospedale Territorio in sinergia con il Dipartimento Materno Infantile della Asl 2 Abruzzo e avviata con delibera n. 655 del 5 giugno 2017.
L’obiettivo generale del progetto formativo prevedeva che l’assistenza alla nascita` può essere arricchita sia attraverso un percorso educativo Montessori, sia da un Supporto Ostetrico Telefonico (SOT) , specificamente rivolti alle mamme dell’Area Interna Basso Sangro Trigno, per mezzo di un coinvolgimento attivo della comunità locale. Il percorso, praticato in aula e sul campo ha accompagnato le ostetriche, le infermiere pediatriche, le mamme e bambini, sviluppando strumenti di comunicazione con la finalità di attivare le personali risorse endogene dei professionisti del percorso nascita e delle mamme.
La dott.ssa Karin Slabaugh, diplomata presso il Montessori Institute of San Diego CA, ha conseguito il Master in Montessori Education Infancy presso il Loyola College, Baltimore MD e contribuito alla ricerca internazionale sul Developmental Cognitive Neuroscience condotto dalla prof.ssa Adele Diamond dell’University of British Columbia. Negli ultimi anni in Italia collabora con il Centro Nascita Montessori di Roma e la scuola di Grazia Honegger Fresco. Ha condotto con professionalità e competenza il percorso Montessori per l’Ostetrica di Comunità: una ricerca-intervento di una figura professionale Montessori-oriented, che ha sviluppato e arricchito le relazioni delle ostetriche fra loro, con gli altri operatori del settore, con le mamme e i neonati. Gli obiettivi specifici erano indirizzati a realizzare le seguenti azioni:
- Valorizzare il ruolo strategico, centrale e proattivo dell’ostetrica di comunità a supporto della madre- bambino contribuendo al percorso genitoriale responsabile e autonomo, cosciente delle sue potenzialità, favorito dall’adozione del metodo osservazionale Montessori;
- Formare sul campo ed in modo individuale le ostetriche, per introdurre il metodo Montessori nel proprio bagaglio culturale e professionale, sia nelle attività consultoriali post-partum, sia al domicilio dei neonati;
- Fornire un servizio montessoriano domiciliare per ogni neonato dei Comuni dell’Area Interna dietro consenso, in grado di sostenere, a domicilio, i neo-genitori alle prese con neonati accompagnandoli nella lettura dei loro bisogni;
- Effettuare uno studio osservazionale alla ricerca di evidenze dell’applicazione del metodo Montessori nel percorso nascita.
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Video testimonianze delle Ostetriche di comunità
Il materiale documentale è disponibile in questa pagina
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In 20 mesi sono state offerte 1.073 ore dedicate a 366 incontri a cui hanno partecipato 1.348 mamme (e padri) e 658 neonati, inoltre agli incontri erano presenti 481 ostetriche, 122 infermiere pediatriche e 67 medici. La tabella mostra la distribuzione degli incontri nei diversi Consultori e Punti Nascita.
Già in fase di programmazione è stato invertito il modello didattico tradizionale (che procede dalla teoria alla pratica): per 20 mesi sono state mostrate alle operatrici e alle mamme, pratiche ed esperienze basate sull’osservazione, l’attenzione ai segni più tenui del neonato e l’attesa ad intervenire, esperienze concrete, su cui si basano gli aspetti del metodo Montessori. L’affiancamento pedagogico è stato centrato sulla relazione delle Ostetriche e delle Infermiere pediatriche con la famiglia, sulla capacità di sensibilizzare i genitori sulle competenze e sull’individualità del loro bambino, al fine di favorire interazioni positive genitore-bambino e quindi contribuire allo sviluppo di un rapporto genitore-bambino positivo fin dall’inizio. Sono state dedicate ore alla realizzazione pratica e manuale del materiale da offrire alle mamme ed ai neonati (“mobile”, topponcino, palla, vestiti). Solo alla fine del percorso è stato programmato un Laboratorio Montessori (didattica teorica) dove ciascun partecipante ha avuto l’opportunità di confrontare la pratica esperita con la teoria delle linee guida, le evidenze in letteratura ed esperienze simili nel mondo.
Il gruppo delle ostetriche e infermiere pediatriche dei nidi, pur provenendo da ospedali e reparti diversi, si sono dimostrate di alto profilo professionale (dichiarato dai docenti) ed entusiaste dell’approccio montessoriano, in grado di influenzare positivamente le pratiche lavorative e di stemperare i conflitti e le frustrazioni, che tutti noi proviamo quando siamo parte degli ingranaggi dell’apparato tecnico-organizzativo. I lavori di gruppo hanno prodotto idee e prospettive di lavoro illuminanti.
“Non appena il bambino è nato, vi è chi lo prende fra le braccia, lo lava, lo veste, lo espone alla luce per meglio vedere il colore dei suoi occhi, sempre trattandolo come cosa, più che come essere animato. Non è più la natura che guida, ma la ragione umana, e la ragione è fallace perché non illuminata dalla comprensione e abituata a considerare il bambino non dotato di psiche…
Se l’uomo è retto e dipende da “un embrione spirituale che lo avvolge” e da cui consegue l’organizzazione del suo comportamento individuale, le prime cure, preminenti su ogni altra, dovranno essere rivolte in particolare alla vita psichica del neonato, e non soltanto a quella fisica come ancor oggi avviene.”
Maria Montessori: La Mente del Bambino 1949 p. 62